E’ stata forse una delle notizie “sociali” più condivise sui social network. In questo periodo di grossa crisi di lavoro, una faccia che forse non pensavamo l’Italia potesse conoscere si fa avanti: la fame.
Avevamo avuto notizie dalla Grecia ma ora questo spettro si fa avanti anche nelle nostre città. Lo dice Gino Strada di Emergency: “oggi curiamo moltissimi italiani indigenti”; lo dice la Caritas “oggi, rispetto ad anni fa, gli italiani che vengono a mangiare un pasto da noi, sono notevolmente aumentati”. Insomma l’emergenza prossima potrebbe essere la denutrizioni in alcune famiglie che magari hanno visto venir meno il posto di lavoro del capofamiglia e magari si trovano a combattere con il pagamento del mutuo per non finire fuori di casa.
Per questa situazione forse la notizia che arriva da Modena, dell’apertura di un piccolo supermercato per i disoccupati (in cambio di lavoro nel supermercato stesso) ha avuto un eco davvero forte sul web e ha fatto il giro di tutti i profili dei social network. Questa associazione modenese (si chiama Portobello) ha dato una forte risposta concreta a questo problema della busta della spesa che vada alle famiglie bisognose.
Ma come funzioneranno gli acquisti?
In pratica è identico ad un piccolo supermarket, soltanto non si pagherà con euro ma verranno scaricati dei punti da una tesserina: I punti verranno caricati in base alle indicazioni dei servizi sociali del Comune di Modena. Chiaramente le situazioni sono molto diverse da caso a caso e quindi è giusto diversificare i punti caricati a secondo dei bisogni del nucleo Famigliare.
Ma quali sono gli obiettivi che l’associazione Portobello si pone con questa iniziativa del supermercato per i disoccupati?
Creare un luogo di incontro fra i bisogni delle persone in difficoltà e fra chi vuol dare una mano fornendo donazioni. Un luogo soprattutto che rispetti la dignità della persona bisognosa. Quindi da qui il fatto di richiedere alle persone disoccupate che usufruiscono del servizio di dare la propria disponibilità a fornire delle ore di lavoro. Le persone bisognose qui si mescoleranno con i volontari che svolgeranno lavoro gratuito e i donatori che supporteranno con delle donazioni l’iniziativa. Il supermercato inoltre fungerà da collettore per le aziende alimentari che vorranno donare alimenti al supermercato e in quella zona le aziende non mancano certo.
La tesserà avrà un tempo limitato, finchè la famiglia si risolleverà finanziariamente o in caso contrario verrà rinnovata.
Da tutta Italia le associazioni stanno guardando con interesse all’iniziativa e chissà che non si riesca, come chiede tutto il web, di aprire queste strutture in tutta Italia.
Ecco dove contattare per dare un supporto all’associazione promotrice dell’iniziativa:
Portobello, Via Divisione Acqui 81, Modena
info@portobellomodena.it
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